liki liki LED lighting design | show you have flair | Aliki Polydor

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liki liki design | close to natural light

09 November 2010

liki liki LED lighting design I about museum lighting | June 2010


Inevitabilmente si sente dire a proposito dell'illuminazione degli spazi espositivi come la luce, oltre alla sua capacità di estrarre ed esaltare il senso delle opere esposte, ha una notevole componelinte emozionale che mira a colpire la memoria del visitatore e a portare il suo interesse verso il discorso espositivo voluto dagli organizzatori della mostra.



In sede di progettazione esiste la necessità e il dovere di un attento studio preliminare delle peculiarità e della storia di ciò sul quale si vuole intervenire, alla ricerca di un delicato equilibrio fra documentazione oggettiva delle opere, impronta creativa, esigenze funzionali e vincoli tecnici.


Sembra tuttavia comune che il progettista architettonico preferisce lasciare la parte tecnica della progettazione in mano ad altri, come se fosse qualcosa che non lo riguarda. Un atteggiamento di disinteresse che può diventare colpevole nel caso in cui il progettista architettonico non sia conscio della complessità e dell’importanza della parte del progetto che affida ad altri senza controllo. E sicuramente il caso dell’illuminazione nelle luoghi di esposizione, dove la luce può essere causa di gravi danni si interagisce con la conservazione. Troppo spesso l’illuminazione delle opere e degli spazi espositivi è lasciato in mani ingenue, le quali non riescono ad associare competenze specifiche ad una indubitabile buona volontà. Si vedono così veri e propri attentati alla vita delle opere commesse per semplice ignoranza.


Per tornare al aspetto tecnico, ad oggi esistono due grande famiglie di prodotti per l’illuminazione de luoghi d’esposizione: le fonti luminose autonome ed i sistemi d’illuminotecnica componibili. Nella seconda categoria si trovano il gruppo di quelli elementi che si possono associare in rete attraverso centraline e interfacce diverse. La plusvalenza di questo gruppo proviene sopratutto della possibilità di gestione dello posizionamento spaziale delle fonti luminose e della luce che emettono attraverso interfacce elettroniche o informatizzate. Ma spesso queste soluzioni emergono nel panorama degli progettiste di luoghi espositivi in largo anticipo rispetto a la loro capacita di comprenderne la portata e gli vantaggi operativi.

La tecnologia dei LED insieme a i sui sistemi di controllo favorisce un approccio concettuale non convenzionale e innovativo, non ancora presente nel settore museale. Attraverso la possibilità di creare propri e veri scenari di luce e di modificarle in tempo reale, questa capacita di controllo e gestione fornisce una gran parte della risposta a la domanda su quale luce adottare per la messa in scena delle opere.


A differenza degli contesti espositivi ex-nuovo, in un contesto espositivo fortemente vincolato architettonicamente, come nelle edifici che si trovano in molte zone storiche, o nelle luoghi di culto, la distribuzione delle spazi non e stata pensato fin da l'inizio come riparti espositivi. Ciò riguarda in particolare l'ingresso delle luce naturale, che è spesso limitata dalle finestre e aperture esistente, in una configurazione che richiede l'uso di luce artificiale al di là del semplice ruolo di complemento. In tale contesto, la variabilità e l’adattabilità della luce diventano vantaggi in grado di soddisfare diverse e distinte esigenze. Ad esempio, si può concepire un scenario di luce naturale simulata che riprende il significato della luce del sole in diversi momenti della giornata, o creare un raggio di sole che, diversamente, non potrebbe esistere nella realtà del luogo. Oppure si può cambiare il discorso espositivo facendo passare la stessa opera da un scenario a vocazione liturgica ad uno legata ad un’interpretazione a carattere scultoreo.


Per quanto riguarda la conservazione delle opere sottoposti alla luce, oltre il fatto che i LED bianche non emettono raggi ultravioletti né infrarossi, le piccole dimensioni dei LED consente l’uso di apparecchi che combinano diverse temperature di colore nella stessa fonte luminosa.  Associandoli con i sistemi di controllo, diventa possibile agire sulla resa cromatica, la luminosità e lo spettro del fascio emesso, e di regolare il tutto in modo estremamente accurato in modo da poter ottenere le sfumature di colore esatte necessarie per ogni singola opera e per conservare l’effetto prodotto da ogni singola sala. Oltre questo, il rendimento degli LED è tale che diventa possibile limitare la sollecitazione termica nelle sale espositive a livelli molto bassi senza l’utilizzo di un impianto di climatizzazione di grande potenza.


Naturalemente tutti questi impostazioni sceniche sono reversibili e programmabili. Questo favorisce la creazione rapida e flessibile di nuove impostazione sperimentale per nuove chiavi di lettura del discorso espositivo.

Pertanto risulta evidente che il tentativo di inquadrare i legami tra progetto e illuminotecnica richiedono un’analisi che va oltre un semplice elenco di soluzioni preconfezionate. Si rivela necessaria l’intervento in fasi precise e univoche di una figura professionale orientata a porre le basi del progetto di illuminazione e a mediare tra le diverse parti coinvolte nel progetto espositivo globale.


Anche tutto questo fa parte di ciò che chiamiamo ambientare la luce.

03 November 2010

liki liki LED lighting design | since 2006 | Progettare la luce a LED

Fino a pochissimo tempo fa, la luce è stata considerata come sotto prodotto dell’impianto elettrico e gli apparecchi d’illuminazione come semplici componenti nello stesso modo delle prese o degli interruttori. Illuminare è quindi rimasto tra le mani degli ingegneri elettrotecnici che si occupavano solo dei suoi aspetti quantitativi, tale carico elettrico o livelli di illuminamento. Solo di recente si è capito che la luce influisce su molti aspetti della nostra vita e quindi la sua conoscenza si è arricchita di nuovi contenuti e valenze. Tra arte, architettura, design, ecologia, ergonomia, fisiologia, marketing, psicologia, urbanistica sono tanti le discipline interessate dalla luce artificiale. Rende di conseguenza la semplice progettazione impiantistica dell’illuminazione del tutto insufficiente!

Inoltre si è confuso e si confonde tuttora il design del apparecchio illuminotecnico con la qualità della luce. L’ultimo salone Euroluce ne è stata ancora una volta la prova, dove sono stati presentati bellissimi oggetti chiamati lampade a LED dimostrando errori grossolani di scelta e di posizionamento delle sorgenti luminose, elettronica di controllo approssimative o dissipazione termica inesistente. Per questo tipo di prodotto che devono utilizzare al meglio i LED di potenza, l’innovazione e il design erano un passo indietro.

Purtroppo la cultura del progetto è ancora scarsa. Negli ultimi anni la sensibilità è cresciuta ma di fatto non è ancora diffusa l’idea che il progetto di illuminazione sia fondamentale per la percezione e la valorizzazione di uno spazio architettonico. Eppure progettare non significa buttare via dei soldi, ma invece fare meglio risparmiando tempo e denaro. E questo vale anche per l’efficenza energetica: un progetto d’illuminazione è la prima forma di risparmio energetico.
Oggi la gente è alla ricerca di un modello alternativo per affrontare la quotidianità, per trovare nuove pause, per scoprire gli spazi che le filosofie orientali lasciano alla meditazione, alla cura del corpo e della spiritualità, e tutto ciò passa anche attraverso il ripensamento degli ambienti della vita. Dato uno spazio architettonico specifico, lo scopo del nostro lavoro è di raggiungere la migliore sintesi possibile tra i diversi elementi che si combinano nel processo di progettare la luce. Ovvero di quegli elementi intangibili della luce come la sua carica emozionale, la sensazione di benessere delle persone, la valorizzazione del progetto architettonico, con gli elementi più concreti come la qualità dell’impianto, la manutenzione, il risparmio energetico.

E questo è ciò che chiamiamo ambientare la luce. liki liki LED lighting design since 2006

30 October 2010

liki liki LED lighting design | Dal buio alla luce bianca

Senza dubbio avete già notato edifici ornati con la luce, illuminazioni pubbliche originale che creano un ambiente caldo e rilassante, centri storici vivaci con luci ad alta efficienza energetica?

Non stiamo parlando di edifici illuminati da luci giallastre che spingono le superfici e le volumi, ma di monumenti architettonici evidenziati e sottolineati dalla luce. Stiamo parlando proprio di valorizzazione del patrimonio architettonico.

Siamo una società di consulenza che concentra il suo lavoro sulla progettazione e il design1 di illuminazione per imprese o privati, luoghi pubblici o giardini, residenziale o commerciale. Come lighting designer2, pensiamo l'illuminazione con creatività, originalità ed artigianalità, cerciamo sempre la valorizzazione di questo patrimonio nelle nostre creazioni. Con nostro studio vostro progetto è artisticamente unico, vostro consumo energetico è diviso per 2 per 7 volte più punti luce. La vostra manutenzione è semplificata in quanto riguarda solo la pulizia esterna degli apparecchi dell’inquinamento atmosferico, e le sorgenti di luce durano 10 anni, nel rispetto dello sviluppo sostenibile.

A l’esterno, la luce artificiale notturna può comunicare, istruire, sottolineare, educare, far scoprire ciò che di giorno non si osserva. L’ambientazione della luce permette la valorizzazione attraverso la luce, la marcatura e l'illuminazione del luogo, dove i punti importanti sono evidenziati e studiati.
L'obiettivo è quello di ripristinare la bellezza della notte, evitando le zone buie se si tratta di un spazio pubblico, ed esaltare l'armonia e l'atmosfera del luogo.

Preconizziamo spesso la luce bianca nei progetti di illuminazione esterna. Sono poche, anzi pochissime, le soluzioni in grado di offrire la stessa flessibilità della luce bianca. Una luce gialla sanguina spesso il suo colore sbiadito sui monumenti, la vegetazione, o le facciate. La luce bianca invece si integra perfettamente sia con i materiali moderni quali vetro, acciaio e pietra levigata, sia con le strutture più tradizionali. Valorizza anche giardini e parchi, ravvivandone i colori e donando al verde un aspetto più brillante. La diferenza è evidente tra una strada illuminata da fonte arancione ed un altro da una sorgente bianca. La sorgente di luce bianca simula la luce naturale e non cambia l'aspetto degli edifici, ma dà vita ed installa un'atmosfera di comfort.
Chi ha detto che il mondo si divide tra luce e tenebre non conosce il piacere del tramonto e dell’alba , zone di passaggio, luci intermedie, bellissime perché incerte.
Cesare Pergola
La scelta di liki liki design per la valorizzazione di edifici è quella di “sottolineare le ombre invece della luce”, con la creazione di un’illuminazione aderente al progetto, non fatta da corpi illuminanti e lampade, ma dove l’essenza è la luce stessa, dove l’ombra ha pari importanza della luce. Questa fusione dei elementi luce, ombra e architettura in un unico spazio crea contrasti e volumi, capace di mettere in risalto le dimensioni e la maestosità delle costruzioni e di caratterizzare il luogo.

L'obiettivo non è quello di affogare il monumento con la luce, ma piuttosto di suggerire le forme dove ci sono ombre. I contrasti possono essere cromatici, con un infinita di colori disponibili, o di temperature di colore. Si tratta di trasformare la percezione del luogo di notte vestendolo con un abito di luce che cambia e abbellimenti, e di raccontare ogni giorno i nostri pensieri e le nostre idee.

1 in Inglese design è la pianificazione che pone le basi per la realizzazione di ogni oggetto o sistema.
2 in Inglese il lighting designer è colui che crea il concetto di illuminazione. liki liki LED lighting design October 2010

20 October 2010

liki liki design | the smart consumer | Aliki Polydor

Nonostante tutti i benefici della luce LED, alcuni sostengono ancora che il costo iniziale per passare a questa tecnologia è tropo alto per le applicazioni quotidiane. Di sicuro il costo iniziale e un fattore importante nelle decisioni di acquisto per i prodotti rivolti all’utenza del consumatore finale.

Però una analisi più approfondita e necessaria, soprattutto quando la decisione d’acquisto è fatta a livello di società o dalla pubblica amministrazione.
La maniera giusta per valutare questo tipo d’acquisto deve tenere conto dal costo d’utilizzo totale (“Total Cost of Ownership”) delle soluzioni di illuminazione, che comprendono i costi d’acquisto ed installazione, il costo dell’energia richiesta per far funzionare la soluzione scelta, i costi associati alla manutenzione ed alla pulizia ed i costi per i materiali di ricambio che vengono impiegati nella durata di vita della soluzione di illuminazione scelta.

Negli ambienti di lavoro, di vendita o di esposizione è particolarmente importante che gli apparecchi d’illuminazione durino a lungo, evitando così complicate sostituzioni di lampade, deposito di ricambi e soprattutto perdita di prezioso tempo.

I soluzioni di illuminazione LED contribuiscono alla riduzione di tutti i costi relativi al ciclo di vita del prodotto, al punto che i costi iniziali superiori sono più che compensati dai risparmi in termini di consumi energetici che si possono generare durante il loro utilizzo, ma soprattutto della lunghissima durata di vita—50000 ore (tra 8 e 11 anni)—di questi apparecchi che minimizza gli interventi per manutenzione o ricambi. E sufficiente pensare a quanto costa cambiare una lampada a risparmio energetico a 6 metri di altezza in un centro commerciale senza ostacolare gli acquirenti. Oppure a quanto costa cambiare un tubo fluorescente sulla facciata di un edificio al decimo piano senza l'intervento di specialisti.

E giunto il momento di pensare ad un’illuminazione in termini di calcolo economico reale di lungo periodo, piuttosto che considerare soltanto il minor investimento iniziale, come avviene per la maggior parte dei poco lungimiranti consumatori finali.
October 2010

13 October 2010

liki liki LED lighting design | lighting un progetto in se stesso

Ad oggi, il progetto illuminotecnico è ancora considerato non indispensabile, spesso lasciato a margine del progetto di architettura, e quando è presente non garantisce risultati accettabili. Più volte è affidato a persone poco qualificate che tendono ad illuminare senza progettare o considerano la luce un elemento da valutare in maniera superficiale e poco approfondito. Alla fine l'opera architettonica risulta illuminata, ma questo non significa a fatto che l’illuminazione sia stato davvero “progettata”.

Approccio sbagliato! La luce deve essere progettata! Ed essendo un fattore che maggiormente concorre alla riuscita di un progetto di architettura, deve essere progettata con attenzione, e perciò essere trattato con la stessa competenza e professionalità che tutte le altre parte.

Questo detto, il progetto solo non può garantire la qualità del risultato: ci sarà sempre buoni progetti e progetti meno buoni. La progettazione illuminotecnica essendo una prestazione concettuale non è sufficiente a definire un valore qualitativo della luce, ma piuttosto una serie di tappe che portano al risultato desiderato. Alla fine è nella sensibilità e la serietà del designer che si troveranno non solo le fattori determinanti per la diversità e l’unicità del progetto, ma sopratutto le basi indispensabili alla sua qualità.

Succede tropo spesso che progettisti o designer, una volta definito un proprio “stile”, si trovino ad applicarlo ripetitivamente ad ogni situazione. O peggio, che lasciano al computer il compito di definire la soluzione giusta. La ricchezza di un buon progetto nasce invece sempre di un’approccio con mente aperta, lontano da soluzioni preconfezionate, per affrontarlo con rinnovata curiosità e spirito critico.

La nuova tecnologia dei LED ad alta potenza rappresenta una rivoluzione nel settore dell’illuminotecnica ed uno challenge per chi è alle prese con la scelta di sistemi di illuminazione per prendere decisioni consone e corrette.
Allo stesso tempo, spinge un’occasione per modificare l’approccio al tema progettuale. Diventa necessario praticare una ricerca continua e sperimentare con il desiderio di mettersi in discussione. Noi, che utilizziamo solo i LED, possiamo promuoverle perché abbiamo la conoscenza della loro tracciabilità e della loro genesi. Sappiamo inoltre fino a che punto si può spingere questa tecnologia, guardando in mente che si tratta di un’illuminazione elettronica, le cui applicazioni vanno ben oltre quelli che possono dare gli interruttori e i fili dell’elettricista.

Così possiamo proporre soluzioni a LED pensate nell’esclusivo interesse del cliente e del risultato, ed alo stesso tempo intese a promuovere una stretta collaborazione con tutti attori coinvolti nel progetto.
Il nostro approccio consente risultati di qualità superiore a quelli forniti gratuitamente dai costruttori e dai rivenditori di apparecchi d’illuminazione nonché un controllo dei costi in tutta trasparenza che ripaga ampiamente il costo della progettazione.

Un'illuminazione aderente a un progetto non e fatta dai soliti corpi illuminanti e lampade scelte soltanto per il loro design, o più spesso la “fama” dello loro designer, ma e un illuminazione dove l'essenza è la luce stessa e la sua qualità.

07 October 2010

liki liki design | luci e ombre in switzerland

L'arte dell'ambientazione della luce è quello di giocare con lo spazio per creare un'atmosfera, rivelare senza svelare tutto ... è quello di evidenziare, di far sognare o meditare.

La luce è ovunque, ma diventa visibile solo quando colpisce un architettura, un paesaggio, un volto o un opera, è inseparabile da ciò che la riceve. E 'intimamente legata al progetto, nella sua diversità di contesto, volumi, materiali e colori. Si modifica un sfondo o il colore di una parete, e la luce sembrerà diversa.
Per usare e pensare questo vero e proprio materiale in modo esatto al centro di ogni progetto, bisogna portare questa visione per tutta la progettazione, dai primi schizzi alla scelta giusta del materiale senza mai neglettere un studio fotometrico preciso.

Soltanto così sviluppiamo l'atmosfera visiva che rivela il progetto e crea la giusta atmosfera o la sua aura di mistero e fascino: morbida e calda, contrastante e teatrale, brillante, diffusa e profonda.


24 September 2010

liki liki lighting design | patanjali™2: Ecohitech 2010

Per quest'appartamento dai toni minimalisti all’interno di un palazzo del ‘600 in centro storico a Verona, si e voluto creare un ambiente comodo e funzionale, fuori dagli schemi tradizionali, dove la realizzazione senza chiusure e rigidità, con dettagli del contesto storico dell’edificio, mantiene la fluidità degli spazi.

Nello salotto decorato da archi e tufi riscoperti, il “patanjali”™2 si abbina con il colore fucsia delle sedie per dare l’accento ai colori essenzialmente neutri e ovattati. Il rigore funzionale di un gruppo di tre “patanjali”™2 nella camera da letto mette in risalto questo nido avvolgente e pacato che si intravede dal corridoio.

patanjali”™2 è una prestigiosa lampada da terra ad alta sostenibilità ambientale per spazi lussuosi e raffinati, perfettamente al suo aggio sia nella camera da letto o il living, sia in un complesso benessere di casa o in albergo.  

Questo prodotto tecnologicamente ottimizzato è un esclusività della liki liki LED lighting design che congiunge alta potenza con diffusore di profumo in una lampada a LED che fa “vera luce” su una durata di vita di circa 60.000 ore, senza manutenzione, winner Award Ecohitech LED lighting 2010, Green Building.

liki liki lighting design | nelle ville e casali tradizionali

Può una mansarda tradizionale con travi a vista trasformarsi ed il vintage acquisire una anima contemporanea?

Affermiamo di si.

L'illuminazione a LED da questa possibilità d'abbellimento per una svolta drastica.

L'immagine convince.

06 July 2010

"Kissimu 1" RGB-lit : Aliki Polydor 2009 project

kissimu 1- Steel structure 
design Aliki Polydor 2009-






LED RGB-lit installation 
design Aliki Polydor ©2009

08 June 2010

Soft touch and high-power LED: " kissimu3" table lamp by Aliki Polydor

With its 700 lumen of white light and its integrated proximity soft touch sequence switch, «kissimu 3»™ is not just a decorative table lamp. Not simply a lamp with a complex LED technology.



This original design by Aliki Polydor, who has been working with LEDs since 2004, brings quality ambiance lighting (700 lumen) and sophistication to any elegant setting.

liki liki power-LED lighting since 2006

02 April 2010

liki liki LED lighting design | getting closer to real daylight | Aliki Polydor



Once you introduce LED lighting in an environment and accidentally forget your halogen lights switched on, you realize how much of an alteration is brought to your ambiance, whether public, professional or private. All that with damaging impact on the individuals moods.
Experience proves it to me every day that in the very near future, the real connoisseurs will no longer tolerate and thrive in ambiances with lights that distort colours in their immediate surroundings.
More and more, avoiding the "yellowing effect" of halogen lights and their damaging colour rendering, will be a prerequisite for any authentic management of space.

Light Emitting Diodes show "true colours" and are not to be mixed with halogen or other incandescent lights of any sort.

If you care for your interiors, trust me, don't mix the two types of lighting and even better, eliminate halogen lights radically! Aliki Polydor 2009


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Not simply skimming superficially through the subject of LED lighting.

Not just designing light but explaining it.

Rare these days !

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