liki liki LED lighting design | show you have flair | Aliki Polydor

liki liki LED lighting design | show you have flair | Aliki Polydor
liki liki design | close to natural light

14 May 2015

liki liki design: liki liki |"kissimu 3"™table lamp

liki liki LED lighting design: " kissimu 3"™table lamp by Aliki Polydor


kissimu 3
Solid state Lighting LED technology combined with pure structure, together with a tinge of fantasy, still positions kissimu 3 in the avant-garde of high power LED designer lamps. In fact its conception and design dates back to 2007 when incorporating high-power LED solutions within a designer lamp was barely in its early infancy.
kissimu “ 3 is a functional and eco-sustainable luminaire. Its photometrics define it as such; it provides the equivalent of 900 lumen of “natural light” at 6500 degrees Kelvin of indirect light following the norms and guidelines of non-polluting lighting standards within a given environment. Furthermore it has been studied to provide “natural daylight” at 6500K at an intensity which is adequate for “ambiance” lighting.
“kissimu 3” and its power LEDs have a lifetime of about 70.000 hours and of course, as all Solid-State Lighting does not require maintenance.

The kissimu 3 table lamp goes beyond the pre-conceived idea of a table lamp. Its fluid design gives a sense of “taking off” and a feeling of lightness. It is true ambiance lighting  respecting  and promoting a thoroughly relaxing and sustainable feng shui.

“kissimu 3” find itself comfortable in a very linear and zen-like environment. 
"kissimu 3" has a touch on/off electronic device incorporated at its base offering the possibility to have only one part of the luminaire switched on or both.

04 December 2014

liki liki LED lighting design | natural and artificial light | Aliki Polydor

In  exhibition spaces, the interplay of both daylight and artificial light is of primary importance as each, independently, has its role to play in people's emotions. Light enhances all the nuances of an object on display and gives it the right dimension to be appreciated by the public.

Exhibition spaces such as museums and galleries require a balanced and accurate lighting between real daylight and added light to emphasize the correct perception of the space, hence, outlining the individual richness of the artwork. The process is clearly articulating the dialogue between light and shadow.

Moreover, in historical contexts such as a museum, or a church, it is important to consider that natural light is often limited to the existing openings. In this case, the use of artificial light beyond the simple role of complement can be rather tricky if not undertaken by expert lighting designers.
In all these exhibition contexts, the variability or adaptability of the light becomes  an advantage that can satisfy different and distinct needs. LED technology along with its control systems allows for an unconventional and innovative approach not yet common in the museum sector, let alone in historic buildings such as churches and places of worship.

Controls give the ability to create personalized scenarios to change light in real time. But the ability to control and manage the amount of light  provides only a partial answer to the question about how LED light can enhance a space.

Through the accurate selection of white balance, using the correct color rendering scheme, a LED system allows an accurate reading of  any type of architecture and artwork. With control systems that act on the appropriate color rendering, the brightness and the spectrum of the emitted beam can be adjusted with extreme accuracy, allowing to obtain the right color shades for each individual work, frescoes, painting and sculptures, while maintaining the proper effect in each individual context. 


The result is an excellent vision of the works, well beyond comparison with the one achieved with traditional light sources. LED lighting provides a great versatility because of its wide range of color temperatures, its excellent color saturation, its absence of UV and infrared emission, not forgetting its low-power consumption and a long lifespan. In addition, the performance of LED is such that it becomes possible to limit the thermal stress in  exhibition halls at much lower levels diminishing the need to use high power air conditioning systems. All this results in making this lighting the most sustainable source in most contexts.

Aliki Polydor 2014


11 September 2014

liki liki LED lighting design | preview your color | program your color | set your scenario

Check this magic jog

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To create your scenario | move your mouse | program your colors 


Just move your mouse and decide on the ambiance you wish to create. 
We are here to help you with this quality material from one of our brands.







29 May 2014

liki liki LED lighting design | artwork lighting | fresco Basilica Santa Teresa

Umberto Bargellini | affresco | LED-lit test | liki liki design
Negli ambienti espositivi, la luce diurna e quella artificiale sono di importanza primaria poiché agiscono al livello emozionale sulle persone. È infatti, la luce ad evidenziare tutte le sfumature dell' oggetto esposto e a dare una struttura alle esposizioni

Gli spazzi espositivi tale musei e gallerie richiedono un progetto d'illuminotecnica equilibrato e preciso che renda possibile una giusta percezione delle opere esposte, delineando la loro ricchezza individuale e articolando il discorso espositivo nel confine tra luce ed ombra.

Inoltre, in contesti espositivi fortemente vincolati architettonicamente, come nei luoghi di culto, e nei edifici storici,la distribuzione dello spazio non e stata pensato per allogiare riparti espositivi. Ciò riguarda in particolare l'ingresso delle luce naturale che è spesso limitata dalle aperture esistente, una configurazione che richiede l'uso della luce artificiale al di là del semplice ruolo di complemento.

In tutti questi contesti espositivi, la variabilità e l'adattabilità della luce diventano vantaggi in grado di soddisfare diverse e distinte esigenze. La tecnologia dei LED insieme a sue sistemi di controllo favorisce un approccio concettuale non convenzionale e innovativo, purtroppo non ancora frequente nel settore museale.

Attraverso la possibilità di creare propri e veri scenari di luce e di modificarle in tempo reale, questa capacita di controllo e gestione fornisce una parte della risposta a la domanda su quale luce adottare per la messa in scena delle opere.

Attraverso una precisa selezione della luce, un sistema LED consente una lettura accurata della ricchezza e della profondità dell'opera, de sui colori e della loro profondità espressiva. Con sistemi di controllo che agiscono sulla resa cromatica, la luminosità e lo spettro del fascio emesso, una regolazione estremamente accurata consente di ottenere le sfumature di colore giusta per ogni singola opera e di conservare l'effetto prodotto da ogni singola sala.

Ciò si traduce in una eccellente visione delle opere, con un risultato superiore a quello finora ottenuto con le tradizionali sorgenti luminose e il vantaggio di una grande versatilità: i LED offrono nelle loro piccole dimensioni un'ampia gamma di temperature di bianco e un'eccellente saturazione del colore, un'assenza di emissioni UV e infrarossi, oltre ad un basso consumo di energia ed una lunga durata di vita. In più, il rendimento dei LED è tale che diventa possibile limitare la sollecitazione termica nelle sale espositive a livelli molto piu bassi senza l'utilizzo di un impianto di climatizzazione di grande potenza.   Aliki Polydor©2014-2016

06 April 2014

liki liki LED lighting design |"daffodil"©2007 | the real Made in Italy

Time has come to value what Italian spring has brought about. "daffodil" accompanies Wordsworth's tribute to this magnificently bright and luminous flower. 6500K to be precise and obviously power LEDs.
Fuori Salone indeed.






"daffodil"©2007

21 March 2014

liki liki LED lighting design | About museum lighting | 2010

Inevitabilmente si sente dire a proposito dell'illuminazione degli spazi espositivi come la luce, oltre alla sua capacità di estrarre ed esaltare il senso delle opere esposte, ha una notevole componelinte emozionale che mira a colpire la memoria del visitatore e a portare il suo interesse verso il discorso espositivo voluto dagli organizzatori della mostra.

In sede di progettazione esiste la necessità e il dovere di un attento studio preliminare delle peculiarità e della storia di ciò sul quale si vuole intervenire, alla ricerca di un delicato equilibrio fra documentazione oggettiva delle opere, impronta creativa, esigenze funzionali e vincoli tecnici.
Sembra tuttavia comune che il progettista architettonico preferisce lasciare la parte tecnica della progettazione in mano ad altri, come se fosse qualcosa che non lo riguarda. Un atteggiamento di disinteresse che può diventare colpevole nel caso in cui il progettista architettonico non sia conscio della complessità e dell’importanza della parte del progetto che affida ad altri senza controllo. E sicuramente il caso dell’illuminazione nelle luoghi di esposizione, dove la luce può essere causa di gravi danni si interagisce con la conservazione. Troppo spesso l’illuminazione delle opere e degli spazi espositivi è lasciato in mani ingenue, le quali non riescono ad associare competenze specifiche ad una indubitabile buona volontà. Si vedono così veri e propri attentati alla vita delle opere commesse per semplice ignoranza.
Per tornare al aspetto tecnico, ad oggi esistono due grande famiglie di prodotti per l’illuminazione de luoghi d’esposizione: le fonti luminose autonome ed i sistemi d’illuminotecnica componibili. Nella seconda categoria si trovano il gruppo di quelli elementi che si possono associare in rete attraverso centraline e interfacce diverse. La plusvalenza di questo gruppo proviene sopratutto della possibilità di gestione dello posizionamento spaziale delle fonti luminose e della luce che emettono attraverso interfacce elettroniche o informatizzate. Ma spesso queste soluzioni emergono nel panorama degli progettiste di luoghi espositivi in largo anticipo rispetto a la loro capacita di comprenderne la portata e gli vantaggi operativi.

La tecnologia dei LED insieme a i sui sistemi di controllo favorisce un approccio concettuale non convenzionale e innovativo, non ancora presente nel settore museale. Attraverso la possibilità di creare propri e veri scenari di luce e di modificarle in tempo reale, questa capacita di controllo e gestione fornisce una gran parte della risposta a la domanda su quale luce adottare per la messa in scena delle opere.
A differenza degli contesti espositivi ex-nuovo, in un contesto espositivo fortemente vincolato architettonicamente, come nelle edifici che si trovano in molte zone storiche, o nelle luoghi di culto, la distribuzione delle spazi non e stata pensato fin da l'inizio come riparti espositivi. Ciò riguarda in particolare l'ingresso delle luce naturale, che è spesso limitata dalle finestre e aperture esistente, in una configurazione che richiede l'uso di luce artificiale al di là del semplice ruolo di complemento. In tale contesto, la variabilità e l’adattabilità della luce diventano vantaggi in grado di soddisfare diverse e distinte esigenze. Ad esempio, si può concepire un scenario di luce naturale simulata che riprende il significato della luce del sole in diversi momenti della giornata, o creare un raggio di sole che, diversamente, non potrebbe esistere nella realtà del luogo. Oppure si può cambiare il discorso espositivo facendo passare la stessa opera da un scenario a vocazione liturgica ad uno legata ad un’interpretazione a carattere scultoreo.
Per quanto riguarda la conservazione delle opere sottoposti alla luce, oltre il fatto che i LED bianche non emettono raggi ultravioletti né infrarossi, le piccole dimensioni dei LED consente l’uso di apparecchi che combinano diverse temperature di colore nella stessa fonte luminosa. Associandoli con i sistemi di controllo, diventa possibile agire sulla resa cromatica, la luminosità e lo spettro del fascio emesso, e di regolare il tutto in modo estremamente accurato in modo da poter ottenere le sfumature di colore esatte necessarie per ogni singola opera e per conservare l’effetto prodotto da ogni singola sala. Oltre questo, il rendimento degli LED è tale che diventa possibile limitare la sollecitazione termica nelle sale espositive a livelli molto bassi senza l’utilizzo di un impianto di climatizzazione di grande potenza.
Naturalemente tutti questi impostazioni sceniche sono reversibili e programmabili. Questo favorisce la creazione rapida e flessibile di nuove impostazione sperimentale per nuove chiavi di lettura del discorso espositivo.

Pertanto risulta evidente che il tentativo di inquadrare i legami tra progetto e illuminotecnica richiedono un’analisi che va oltre un semplice elenco di soluzioni preconfezionate. Si rivela necessaria l’intervento in fasi precise e univoche di una figura professionale orientata a porre le basi del progetto di illuminazione e a mediare tra le diverse parti coinvolte nel progetto espositivo globale.
Anche tutto questo fa parte di ciò che chiamiamo ambientare la luce.  liki liki LED lighting design blog
June 2010

12 March 2013

liki liki LED lighting design | designer luminaires | show you have flair


liki liki "limited edition" luminaires are all the fruit of passion. Pure passion for creativity, for the bespoke, and particularly for functionality. Versatile passion applied to high-technology, Solid State Lighting, pure electronics, and a mix of classical rigor and innovative spirit. Passion for functional objects escaping from serial production and taking us into the realm of craftsmanship. Show you have flair by choosing the liki liki designer luminaires. 

‪”Kissimu 3”, “daffodil”, “d-light”, “patanjali”, “napo”, “totzo” ...Each with its own personality and elegance. Every liki liki LED lighting luminaire has a unique design that combines qualities of excellence, continuous research in LED technology, experience and craftsmanship. Every single luminaire is designed, studied and then produced at liki liki’s workshop with the specific intention to create something that will outlast as unique. Something so unique to become irreplaceable; a privilege and a luxury today.

With their elegant lines, these luminaires are suitable for sophisticated environments, in perfect harmony with either classical or contemporary interiors. They are ideal for those who know what they want and wish to highlight their singularity. The choice is yours, but the effect is guaranteed!


07 January 2013

liki liki design | "patanjali" at home | contract wellness | Award Ecohitech 2010


There is still time to celebrate, even after the holidays...
Que la fete continue...



"patanjali"copyright 2007 designed by Aliki Polydor, liki liki LED lighting design, is there to illuminate and embalm our homes and wellness zone, or maybe even our hammam. 

"patanjali"copyright 2007, winner Award Ecohitech LED lighting 2010, Green Building, is a sustainable bespoke floor lamp, perfectly suited in most environments, whether at home or in a wellness context. This luminaire with an optimized high-power LED technology provides "real daylight" midday luminosity at 6500°Kelvin while featuring a scent diffuser consisting of three aluminum containers which offer the choice of three different essences.

26 November 2012

liki liki LED lighting design | Where is the strength or the power? Aliki Polydor



The strength of a good project lies in a flowing cycle away from pre-packaged solutions,whilst dealing with constant renewed curiosity and critical spirit. Very often as designers or architects, once we have established our own style, we spontaneously but regretfully, tend to apply it  to most situations or contexts.

The new technology of high-power LEDs represents a revolution in lighting and a challenge for those who are struggling with the choice of lighting systems.
At the same time, it pushes further the opportunity to change the approach to the design issue. It therefore becomes necessary to keep track of the continuous research and experiment around this magnificent technology.  It can no more be qualified as simple lighting but  lighting electronics, applications that go far beyond wiring and switching within the realm of lighting and electricity.

Designing Lighting and fitting it in a project is not anymore a matter of installing the usual fixtures and lamps and choosing them for their design, or rather for the "reputation" of their designers or their brand, but a light where the essence is  « light itself » and its quality. So that a given space remains in total harmony and interaction within its architecture and spirit. Aliki Polydor 2012

19 November 2012

liki liki LED design studio | “napo”™| limited edition | a toast to Napoleon | design Aliki Polydor


Do you remember Napoleon?

napo”™ is a tribute to the memory of this exceptional figure in history admired by some and despised by others. In the design of this luminaire, Aliki Polydor has condensed his power, his intelligence, his passion and some of the attributes that have made him a legend. 
Napoleon stayed in Verona during his first Italian campaign in 1797. The Battle of Rivoli, against the Austrians, was fought in the same year.
Verona’s left bank, Veronetta, as named by Napoleon himself, is the present location of liki liki studio and workshop.

napo”™©2007 high-power LED table luminaire is a salute to this great strategist. “napo”™ offers 1400 lumen of natural light at 6500 Kelvin within its strong attire. It sits marvelously well on a Directoire piece of furniture or a contemporary console.

15 March 2012

liki liki design | LED designer lighting il vero Made in Italy

I designer luminaire liki liki design“limited edition” sono tutte frutti della passione. Passione pura per la creatività, per il pezzo unico, e sopratutto per la loro funzionalità. Passione versatile applicata a materiali di alta tecnologia, pura elettronica, capaci di mostrare un'anima molteplice, tra rigore classico e ironia innovativa. Passione per oggetti funzionali che evadendo dalla produzione seriale si inoltrano nel regno della cura sartoriale. Tutto a LED alta-potenza, of course.

Kissimu 3, daffodil, d-light, patanjali, napo... Ciascuna con la sua personalità... Ogni luminaire liki liki design è un pezzo unico che fonde in sé design di avanguardia, continua ricerca tecnica ed esperienza artigianale. Ogni singolo corpo illuminante viene progettato, studiato e poi prodotto con il preciso intento di creare qualcosa che duri nel tempo e nella memoria come opera unica. Qualcosa di talmente unico da non poter essere sostituito con il primo oggetto che ci cada tra le mani. Non a caso nella maggior parte dei casi il concetto di “limited edition” si abbina ormai molto spesso con il concetto di lusso. Il vero Made in Italy.

Grazie alle loro linee eleganti, questi corpi illuminanti sono adatti per ambienti sofisticati, in cui non sfigurano accanto a pezzi antichi, anzi ne evidenziano la singolarità. Allo stesso modo sono perfetti anche in un appartamento arredato in stile moderno come lampada regina in una zona raccolta e destinata al relax, magari vicino alla poltrona preferita per leggere, o in uno spazio più ampio per evidenziare un oggetto di particolare interesse. La scelta è vostra, ma l'effetto è garantito!

28 November 2011

liki liki LED lighting design studio | light and its power


Light beats ignorance.
Let's use it in its best form and with the best means while respecting the environment, the context and the people in it.

Aliki Polydor© 2007

23 September 2011

liki liki LED lighting design studio | Marmomacc | an example of bad lighting



Il contesto è alterato e non ha più la dimensione formale che necessita la pietra per mostrare la sua maestosità. Ci fa pensare un po al pessimo risultato ottenuto da Jean Nouvel al Museo di Quai Branly dove in un ambiente soffuso (ma neanche trendy) la luce, sempre alogena, e orientata sul visitatore invece di rivelare tra ombre e forme il mistero profondo della pietra di valore.
Fiera di Marmomacc 2011. Materia giusta SI. Luce NO.
Il Nero del Belgio e il Vigaria del Portogallo meritavano un illuminazione adeguata e professionale per cantare la loro bellezza. Non e stato il caso. Il progetto illuminotecnico dimostra una conoscenza scarsa del soggetto. Un disastro.Luce giusta NO, materia SI.
La scelta di un’ambientazione in nero su nero non e proprio di ottimo gusto e raffinatezza, specialmente quando realizzata in “tessuto”… Inoltre il celino dello spazio, anche lui scuro, non copre tutta la superficie dello spazio espositivo e lascia passare la luce dell’illuminazione del padiglione che e ad una temperatura di colore molto più alta e nonostante quasi migliore!

Bad lighting Marmomacc
Bad lighting Marmomacc

Fortunatamente, la pietra durerà più a lungo dalla fama del progettista-curatore...Cercare non sara difficile...

liki liki lighting design studio
"la luce c'è ma non si vede" ©Aliki Polydor Ottobre 2010
LED be there but with flair ©2010

02 January 2011

liki liki LED design | Applique a LED come si deve : d-light

La tendenza a rapportare l'essenza dei valori che caratterizzano il nostro modo di esistere alla loro capacità di emergere dal “brodo primordiale” della comunicazione è un aspetto fondamentale della “creatività” nell'epoca attuale, che favorisce un'esplorazione sfrenata di territori dove la fantasia si affranca da ogni remora e da qualunque pregiudizio.

Tale abbandono all'estro fantastico ha creato una moltitudine di realizzazioni dalla forte presa emotiva, che hanno teso sopratutto a catturare l'attenzione del pubblico attraverso sollecitazioni per incuriosirlo, stupirlo, disorientarlo.
Il risvolto di tale scelta è quello di proporre degli oggetti-totem, privi d'identità rispetto al contesto in cui esistono, senza connessione con la realtà, che contribuiscono a consolidare un sistema di “infinite solitudini”.

La scelta di una strada contraria, che punta all'astrazione, alla misura, all'equilibrio, alla semplificazione del messaggio iconico dell'oggetto, permette di contrapporre all'eccesso del rumore un silenzio meditativo, riflessivo, e tentare di riconnettere il filo conduttore del “discorso” progettuale, che sembra essersi spezzato.

Queste sono le linee guida che hanno contribuito alla nascita di «d-light»™ con la sua estetica sobria e minimale, in un modo assolutamente contemporaneo.

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09 November 2010

liki liki LED lighting design I about museum lighting | June 2010


Inevitabilmente si sente dire a proposito dell'illuminazione degli spazi espositivi come la luce, oltre alla sua capacità di estrarre ed esaltare il senso delle opere esposte, ha una notevole componelinte emozionale che mira a colpire la memoria del visitatore e a portare il suo interesse verso il discorso espositivo voluto dagli organizzatori della mostra.



In sede di progettazione esiste la necessità e il dovere di un attento studio preliminare delle peculiarità e della storia di ciò sul quale si vuole intervenire, alla ricerca di un delicato equilibrio fra documentazione oggettiva delle opere, impronta creativa, esigenze funzionali e vincoli tecnici.


Sembra tuttavia comune che il progettista architettonico preferisce lasciare la parte tecnica della progettazione in mano ad altri, come se fosse qualcosa che non lo riguarda. Un atteggiamento di disinteresse che può diventare colpevole nel caso in cui il progettista architettonico non sia conscio della complessità e dell’importanza della parte del progetto che affida ad altri senza controllo. E sicuramente il caso dell’illuminazione nelle luoghi di esposizione, dove la luce può essere causa di gravi danni si interagisce con la conservazione. Troppo spesso l’illuminazione delle opere e degli spazi espositivi è lasciato in mani ingenue, le quali non riescono ad associare competenze specifiche ad una indubitabile buona volontà. Si vedono così veri e propri attentati alla vita delle opere commesse per semplice ignoranza.


Per tornare al aspetto tecnico, ad oggi esistono due grande famiglie di prodotti per l’illuminazione de luoghi d’esposizione: le fonti luminose autonome ed i sistemi d’illuminotecnica componibili. Nella seconda categoria si trovano il gruppo di quelli elementi che si possono associare in rete attraverso centraline e interfacce diverse. La plusvalenza di questo gruppo proviene sopratutto della possibilità di gestione dello posizionamento spaziale delle fonti luminose e della luce che emettono attraverso interfacce elettroniche o informatizzate. Ma spesso queste soluzioni emergono nel panorama degli progettiste di luoghi espositivi in largo anticipo rispetto a la loro capacita di comprenderne la portata e gli vantaggi operativi.

La tecnologia dei LED insieme a i sui sistemi di controllo favorisce un approccio concettuale non convenzionale e innovativo, non ancora presente nel settore museale. Attraverso la possibilità di creare propri e veri scenari di luce e di modificarle in tempo reale, questa capacita di controllo e gestione fornisce una gran parte della risposta a la domanda su quale luce adottare per la messa in scena delle opere.


A differenza degli contesti espositivi ex-nuovo, in un contesto espositivo fortemente vincolato architettonicamente, come nelle edifici che si trovano in molte zone storiche, o nelle luoghi di culto, la distribuzione delle spazi non e stata pensato fin da l'inizio come riparti espositivi. Ciò riguarda in particolare l'ingresso delle luce naturale, che è spesso limitata dalle finestre e aperture esistente, in una configurazione che richiede l'uso di luce artificiale al di là del semplice ruolo di complemento. In tale contesto, la variabilità e l’adattabilità della luce diventano vantaggi in grado di soddisfare diverse e distinte esigenze. Ad esempio, si può concepire un scenario di luce naturale simulata che riprende il significato della luce del sole in diversi momenti della giornata, o creare un raggio di sole che, diversamente, non potrebbe esistere nella realtà del luogo. Oppure si può cambiare il discorso espositivo facendo passare la stessa opera da un scenario a vocazione liturgica ad uno legata ad un’interpretazione a carattere scultoreo.


Per quanto riguarda la conservazione delle opere sottoposti alla luce, oltre il fatto che i LED bianche non emettono raggi ultravioletti né infrarossi, le piccole dimensioni dei LED consente l’uso di apparecchi che combinano diverse temperature di colore nella stessa fonte luminosa.  Associandoli con i sistemi di controllo, diventa possibile agire sulla resa cromatica, la luminosità e lo spettro del fascio emesso, e di regolare il tutto in modo estremamente accurato in modo da poter ottenere le sfumature di colore esatte necessarie per ogni singola opera e per conservare l’effetto prodotto da ogni singola sala. Oltre questo, il rendimento degli LED è tale che diventa possibile limitare la sollecitazione termica nelle sale espositive a livelli molto bassi senza l’utilizzo di un impianto di climatizzazione di grande potenza.


Naturalemente tutti questi impostazioni sceniche sono reversibili e programmabili. Questo favorisce la creazione rapida e flessibile di nuove impostazione sperimentale per nuove chiavi di lettura del discorso espositivo.

Pertanto risulta evidente che il tentativo di inquadrare i legami tra progetto e illuminotecnica richiedono un’analisi che va oltre un semplice elenco di soluzioni preconfezionate. Si rivela necessaria l’intervento in fasi precise e univoche di una figura professionale orientata a porre le basi del progetto di illuminazione e a mediare tra le diverse parti coinvolte nel progetto espositivo globale.


Anche tutto questo fa parte di ciò che chiamiamo ambientare la luce.

03 November 2010

liki liki LED lighting design | since 2006 | Progettare la luce a LED

Fino a pochissimo tempo fa, la luce è stata considerata come sotto prodotto dell’impianto elettrico e gli apparecchi d’illuminazione come semplici componenti nello stesso modo delle prese o degli interruttori. Illuminare è quindi rimasto tra le mani degli ingegneri elettrotecnici che si occupavano solo dei suoi aspetti quantitativi, tale carico elettrico o livelli di illuminamento. Solo di recente si è capito che la luce influisce su molti aspetti della nostra vita e quindi la sua conoscenza si è arricchita di nuovi contenuti e valenze. Tra arte, architettura, design, ecologia, ergonomia, fisiologia, marketing, psicologia, urbanistica sono tanti le discipline interessate dalla luce artificiale. Rende di conseguenza la semplice progettazione impiantistica dell’illuminazione del tutto insufficiente!

Inoltre si è confuso e si confonde tuttora il design del apparecchio illuminotecnico con la qualità della luce. L’ultimo salone Euroluce ne è stata ancora una volta la prova, dove sono stati presentati bellissimi oggetti chiamati lampade a LED dimostrando errori grossolani di scelta e di posizionamento delle sorgenti luminose, elettronica di controllo approssimative o dissipazione termica inesistente. Per questo tipo di prodotto che devono utilizzare al meglio i LED di potenza, l’innovazione e il design erano un passo indietro.

Purtroppo la cultura del progetto è ancora scarsa. Negli ultimi anni la sensibilità è cresciuta ma di fatto non è ancora diffusa l’idea che il progetto di illuminazione sia fondamentale per la percezione e la valorizzazione di uno spazio architettonico. Eppure progettare non significa buttare via dei soldi, ma invece fare meglio risparmiando tempo e denaro. E questo vale anche per l’efficenza energetica: un progetto d’illuminazione è la prima forma di risparmio energetico.
Oggi la gente è alla ricerca di un modello alternativo per affrontare la quotidianità, per trovare nuove pause, per scoprire gli spazi che le filosofie orientali lasciano alla meditazione, alla cura del corpo e della spiritualità, e tutto ciò passa anche attraverso il ripensamento degli ambienti della vita. Dato uno spazio architettonico specifico, lo scopo del nostro lavoro è di raggiungere la migliore sintesi possibile tra i diversi elementi che si combinano nel processo di progettare la luce. Ovvero di quegli elementi intangibili della luce come la sua carica emozionale, la sensazione di benessere delle persone, la valorizzazione del progetto architettonico, con gli elementi più concreti come la qualità dell’impianto, la manutenzione, il risparmio energetico.

E questo è ciò che chiamiamo ambientare la luce. liki liki LED lighting design since 2006

30 October 2010

liki liki LED lighting design | Dal buio alla luce bianca

Senza dubbio avete già notato edifici ornati con la luce, illuminazioni pubbliche originale che creano un ambiente caldo e rilassante, centri storici vivaci con luci ad alta efficienza energetica?

Non stiamo parlando di edifici illuminati da luci giallastre che spingono le superfici e le volumi, ma di monumenti architettonici evidenziati e sottolineati dalla luce. Stiamo parlando proprio di valorizzazione del patrimonio architettonico.

Siamo una società di consulenza che concentra il suo lavoro sulla progettazione e il design1 di illuminazione per imprese o privati, luoghi pubblici o giardini, residenziale o commerciale. Come lighting designer2, pensiamo l'illuminazione con creatività, originalità ed artigianalità, cerciamo sempre la valorizzazione di questo patrimonio nelle nostre creazioni. Con nostro studio vostro progetto è artisticamente unico, vostro consumo energetico è diviso per 2 per 7 volte più punti luce. La vostra manutenzione è semplificata in quanto riguarda solo la pulizia esterna degli apparecchi dell’inquinamento atmosferico, e le sorgenti di luce durano 10 anni, nel rispetto dello sviluppo sostenibile.

A l’esterno, la luce artificiale notturna può comunicare, istruire, sottolineare, educare, far scoprire ciò che di giorno non si osserva. L’ambientazione della luce permette la valorizzazione attraverso la luce, la marcatura e l'illuminazione del luogo, dove i punti importanti sono evidenziati e studiati.
L'obiettivo è quello di ripristinare la bellezza della notte, evitando le zone buie se si tratta di un spazio pubblico, ed esaltare l'armonia e l'atmosfera del luogo.

Preconizziamo spesso la luce bianca nei progetti di illuminazione esterna. Sono poche, anzi pochissime, le soluzioni in grado di offrire la stessa flessibilità della luce bianca. Una luce gialla sanguina spesso il suo colore sbiadito sui monumenti, la vegetazione, o le facciate. La luce bianca invece si integra perfettamente sia con i materiali moderni quali vetro, acciaio e pietra levigata, sia con le strutture più tradizionali. Valorizza anche giardini e parchi, ravvivandone i colori e donando al verde un aspetto più brillante. La diferenza è evidente tra una strada illuminata da fonte arancione ed un altro da una sorgente bianca. La sorgente di luce bianca simula la luce naturale e non cambia l'aspetto degli edifici, ma dà vita ed installa un'atmosfera di comfort.
Chi ha detto che il mondo si divide tra luce e tenebre non conosce il piacere del tramonto e dell’alba , zone di passaggio, luci intermedie, bellissime perché incerte.
Cesare Pergola
La scelta di liki liki design per la valorizzazione di edifici è quella di “sottolineare le ombre invece della luce”, con la creazione di un’illuminazione aderente al progetto, non fatta da corpi illuminanti e lampade, ma dove l’essenza è la luce stessa, dove l’ombra ha pari importanza della luce. Questa fusione dei elementi luce, ombra e architettura in un unico spazio crea contrasti e volumi, capace di mettere in risalto le dimensioni e la maestosità delle costruzioni e di caratterizzare il luogo.

L'obiettivo non è quello di affogare il monumento con la luce, ma piuttosto di suggerire le forme dove ci sono ombre. I contrasti possono essere cromatici, con un infinita di colori disponibili, o di temperature di colore. Si tratta di trasformare la percezione del luogo di notte vestendolo con un abito di luce che cambia e abbellimenti, e di raccontare ogni giorno i nostri pensieri e le nostre idee.

1 in Inglese design è la pianificazione che pone le basi per la realizzazione di ogni oggetto o sistema.
2 in Inglese il lighting designer è colui che crea il concetto di illuminazione. liki liki LED lighting design October 2010

20 October 2010

liki liki design | the smart consumer | Aliki Polydor

Nonostante tutti i benefici della luce LED, alcuni sostengono ancora che il costo iniziale per passare a questa tecnologia è tropo alto per le applicazioni quotidiane. Di sicuro il costo iniziale e un fattore importante nelle decisioni di acquisto per i prodotti rivolti all’utenza del consumatore finale.

Però una analisi più approfondita e necessaria, soprattutto quando la decisione d’acquisto è fatta a livello di società o dalla pubblica amministrazione.
La maniera giusta per valutare questo tipo d’acquisto deve tenere conto dal costo d’utilizzo totale (“Total Cost of Ownership”) delle soluzioni di illuminazione, che comprendono i costi d’acquisto ed installazione, il costo dell’energia richiesta per far funzionare la soluzione scelta, i costi associati alla manutenzione ed alla pulizia ed i costi per i materiali di ricambio che vengono impiegati nella durata di vita della soluzione di illuminazione scelta.

Negli ambienti di lavoro, di vendita o di esposizione è particolarmente importante che gli apparecchi d’illuminazione durino a lungo, evitando così complicate sostituzioni di lampade, deposito di ricambi e soprattutto perdita di prezioso tempo.

I soluzioni di illuminazione LED contribuiscono alla riduzione di tutti i costi relativi al ciclo di vita del prodotto, al punto che i costi iniziali superiori sono più che compensati dai risparmi in termini di consumi energetici che si possono generare durante il loro utilizzo, ma soprattutto della lunghissima durata di vita—50000 ore (tra 8 e 11 anni)—di questi apparecchi che minimizza gli interventi per manutenzione o ricambi. E sufficiente pensare a quanto costa cambiare una lampada a risparmio energetico a 6 metri di altezza in un centro commerciale senza ostacolare gli acquirenti. Oppure a quanto costa cambiare un tubo fluorescente sulla facciata di un edificio al decimo piano senza l'intervento di specialisti.

E giunto il momento di pensare ad un’illuminazione in termini di calcolo economico reale di lungo periodo, piuttosto che considerare soltanto il minor investimento iniziale, come avviene per la maggior parte dei poco lungimiranti consumatori finali.
October 2010

13 October 2010

liki liki LED lighting design | lighting un progetto in se stesso

Ad oggi, il progetto illuminotecnico è ancora considerato non indispensabile, spesso lasciato a margine del progetto di architettura, e quando è presente non garantisce risultati accettabili. Più volte è affidato a persone poco qualificate che tendono ad illuminare senza progettare o considerano la luce un elemento da valutare in maniera superficiale e poco approfondito. Alla fine l'opera architettonica risulta illuminata, ma questo non significa a fatto che l’illuminazione sia stato davvero “progettata”.

Approccio sbagliato! La luce deve essere progettata! Ed essendo un fattore che maggiormente concorre alla riuscita di un progetto di architettura, deve essere progettata con attenzione, e perciò essere trattato con la stessa competenza e professionalità che tutte le altre parte.

Questo detto, il progetto solo non può garantire la qualità del risultato: ci sarà sempre buoni progetti e progetti meno buoni. La progettazione illuminotecnica essendo una prestazione concettuale non è sufficiente a definire un valore qualitativo della luce, ma piuttosto una serie di tappe che portano al risultato desiderato. Alla fine è nella sensibilità e la serietà del designer che si troveranno non solo le fattori determinanti per la diversità e l’unicità del progetto, ma sopratutto le basi indispensabili alla sua qualità.

Succede tropo spesso che progettisti o designer, una volta definito un proprio “stile”, si trovino ad applicarlo ripetitivamente ad ogni situazione. O peggio, che lasciano al computer il compito di definire la soluzione giusta. La ricchezza di un buon progetto nasce invece sempre di un’approccio con mente aperta, lontano da soluzioni preconfezionate, per affrontarlo con rinnovata curiosità e spirito critico.

La nuova tecnologia dei LED ad alta potenza rappresenta una rivoluzione nel settore dell’illuminotecnica ed uno challenge per chi è alle prese con la scelta di sistemi di illuminazione per prendere decisioni consone e corrette.
Allo stesso tempo, spinge un’occasione per modificare l’approccio al tema progettuale. Diventa necessario praticare una ricerca continua e sperimentare con il desiderio di mettersi in discussione. Noi, che utilizziamo solo i LED, possiamo promuoverle perché abbiamo la conoscenza della loro tracciabilità e della loro genesi. Sappiamo inoltre fino a che punto si può spingere questa tecnologia, guardando in mente che si tratta di un’illuminazione elettronica, le cui applicazioni vanno ben oltre quelli che possono dare gli interruttori e i fili dell’elettricista.

Così possiamo proporre soluzioni a LED pensate nell’esclusivo interesse del cliente e del risultato, ed alo stesso tempo intese a promuovere una stretta collaborazione con tutti attori coinvolti nel progetto.
Il nostro approccio consente risultati di qualità superiore a quelli forniti gratuitamente dai costruttori e dai rivenditori di apparecchi d’illuminazione nonché un controllo dei costi in tutta trasparenza che ripaga ampiamente il costo della progettazione.

Un'illuminazione aderente a un progetto non e fatta dai soliti corpi illuminanti e lampade scelte soltanto per il loro design, o più spesso la “fama” dello loro designer, ma e un illuminazione dove l'essenza è la luce stessa e la sua qualità.

07 October 2010

liki liki design | luci e ombre in switzerland

L'arte dell'ambientazione della luce è quello di giocare con lo spazio per creare un'atmosfera, rivelare senza svelare tutto ... è quello di evidenziare, di far sognare o meditare.

La luce è ovunque, ma diventa visibile solo quando colpisce un architettura, un paesaggio, un volto o un opera, è inseparabile da ciò che la riceve. E 'intimamente legata al progetto, nella sua diversità di contesto, volumi, materiali e colori. Si modifica un sfondo o il colore di una parete, e la luce sembrerà diversa.
Per usare e pensare questo vero e proprio materiale in modo esatto al centro di ogni progetto, bisogna portare questa visione per tutta la progettazione, dai primi schizzi alla scelta giusta del materiale senza mai neglettere un studio fotometrico preciso.

Soltanto così sviluppiamo l'atmosfera visiva che rivela il progetto e crea la giusta atmosfera o la sua aura di mistero e fascino: morbida e calda, contrastante e teatrale, brillante, diffusa e profonda.


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Not simply skimming superficially through the subject of LED lighting.

Not just designing light but explaining it.

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